venerdì 2 maggio 2014

HAMBURGER, HOT DOG E PATATINE FRITTE



“A mezzogiorno, partirono tutti e quattro per il fast-food. Venise dava la mano a Bart. Siméon e Morgane camminavano davanti, l’uno accanto all’altra"

Andare al fast-food significa andare in un locale dove si può consumare un pasto veloce, generalmente a base di patatine fritte, hamburger, hot dog e coca cola.
I fast-food nascono in America nei primi anni del ‘900, come risposta alla necessità di fornire pasti veloci, in piedi, senza posate, per chi aveva poco tempo da dedicare al pranzo.
Il fast-food più famoso in tutto il mondo è il Mc Donald’s, ma ce ne sono molti altri di famosi, come il Burger King.
Questi luoghi di ristorazione che negli anni si sono diffusi in tutto il mondo, non forniscono un’alimentazione sana, infatti è stato dimostrato che assumere cibi da fast-food è la prima causa del fenomeno dell’ obesità, di malattie al fegato e all’apparato cardiocircolatorio. Questo perché gli alimenti di questi locali sono ricchi di grassi e di zuccheri.
Come esperienza personale, non considero i fast-food il luogo prioritario in cui andrei a mangiare. Infatti qui in Italia ci sono stata solamente una volta, mentre quando ero in viaggio studio in Inghilterra, non avendo a disposizione la buona e vasta cucina italiana, sfruttavo i fast-food quasi ogni giorno.

In alternativa e in contrasto al fast-food, c’è lo slow-food: esso significa mangiare con ritmi meno frenetici, sedendosi ad un tavolo e soprattutto mangiando cibi più sani e  rispettando anche la tradizione culinaria. 

Laura Garulli

9 commenti:

  1. Io vorrei aggiungere qualcosa in più a proposito di un cibo famosissimo e consumatissimo...
    Forse non tutti sanno che l’hamburger, che di solito si associa immediatamente all’America, ha le sue radici in una magnifica città tedesca, Amburgo, come si può anche notare dall’assonanza dei due nomi. Può sembrare strano, ma basta tornare indietro più o meno di un secolo.....dalla Germania emigravano molti lavoratori, spinti dal sogno di una vita migliore oltreoceano. Partivano dal porto di Amburgo e, giunti nella tanto sognata America, si trovavano a vivere in condizioni difficili, come molti immigrati. Non disponevano di abbastanza soldi per potersi permettere il piatto forte del paese, le bistecche, così facevano macinare le parti meno pregiate della carne per poi confezionare delle grosse polpette. Erano molto economiche e offrivano l’apporto calorico necessario.
    Tuttavia oggi ciò non rappresenta più un vantaggio, anzi! Al contrario, come ha detto Laura, l’esagerato consumo di fast-food è una delle prime cause di gravi problemi di salute, primo tra cui l’obesità. Per quanto la riguarda, è anche la conseguenza del fatto che non esiste più, o è molto scarsa, una cultura del cibo: un tempo le donne ereditavano i segreti culinari dalle proprie madri e poi li tramandavano alle figlie, mentre oggi si dedicano molto meno alla cucina a causa del lavoro o semplicemente della pigrizia. Si sa che ci sono già cibi pronti, poco costosi e con grandi porzioni, quindi perché mettersi ai fornelli? Sembra conveniente, ma non lo è affatto. Basta osservare le statistiche (che ho trovato nel mio libro di antologia dell’anno scorso) per capire quanto sia grande il problema: nel 2007 negli USA il 15% dei ragazzi di 16/17 anni era obeso, mentre per quanto riguarda la popolazione al di sopra dei 20 anni si arrivava al 33%, percentuale che in 10 anni è cresciuta addirittura del 50%. Sono cifre molto preoccupanti, prendendo anche in considerazione il fatto che l’obesità non è solo un problema di eccesso di peso, ma causa anche malattie gravi come l’infarto, il cancro e il diabete, le cui cure sono molto costose.
    Così, a causa di abitudini sbagliate che si hanno fin dalla tenera età, le famiglie si trovano a convivere con problemi non solo di salute ma anche economici. Ci ho riflettuto e mi sembra assurdo che talmente tanta gente si affidi ai fast-food: si vuole risparmiare soldi, tempo e fatica al momento di mangiare, stessi soldi, tempo e fatica che poi si perdono per curarsi. Mi chiedo perché buttare via la vita in questo modo con certi cosiddetti ‘‘cibi - spazzatura’’...

    Vlada Kanavalava

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  2. Mi è piaciuto molto il tuo post, in quanto hai saputo inserire le tue esperienze e opinioni in merito a questo argomento.
    Ormai, il fenomeno dei fast-food è mondiale e sono sempre di più le persone che ne fanno uso, basti pensare a un locale come il Mc Donald’s che, con prezzi convenienti e piatti apparentemente invitanti, ha condizionato in modo negativo la dieta delle persone.
    Non a caso, hamburger, patatine fritte, coca cola e pollo fritto sono soprannominati “junk-food”, cioè cibo-spazzatura; nome azzeccato, specialmente se si pensa a quanti grassi contiene uno di questi piatti o alla qualità degli ingredienti che si utilizzano per la loro preparazione.
    Dopo un' accurata ricerca, ho scoperto che la catena americana di fast-food Subway ha deciso di eliminare dai propri panini l’azodicarbonamide, un additivo chimico potenzialmente dannoso e utilizzato da molti ristoranti e produttori per rendere il pane confezionato più morbido e migliorarne la struttura. L’azodicarbonamide è un composto chimico utilizzato anche nel settore della plastica, ad esempio nei tappetini per lo yoga o nelle scarpe, e durante la sua produzione può interferire con la normale funzionalità delle vie respiratorie, provocando asma e allergie.
    Questo fa veramente preoccupare, tanto da pormi una domanda: quando andiamo nei fast-food, che cosa mangiamo davvero? È veramente esatto ciò che ci dicono sugli ingredienti utilizzati?
    Si sente spesso parlare di questi cibi-spazzatura e di quanto siano dannosi per la salute, ma evidentemente la loro apparente bontà fa si che molte persone decidano di rendere più felici le loro papille gustative che il loro intero corpo. Purtroppo l'obesità è in costante crescita e i paesi più affetti sono proprio quelli industrializzati dove la maggior parte delle persone, per cause lavorative, non prendono il loro pasto a casa o al lavoro, ma trovano ristoro in questi luoghi dove i cibi non sono altro che pieni di grassi e nocivi per quanto riguarda l'apparato cardiovascolare e sono causa di tumori e infarti, proprio come hai detto nel tuo post!
    Personalmente, io non frequento i fast-food, specialmente per l'educazione alimentare che mi è stata insegnata dalla mia famiglia: gli oli vengono utilizzati per più di quattro volte, la carne è di bassa qualità.Gli acidi grassi sono la principale causa di tumori e in questi locali se ne trovano a valanghe .
    Spero che la coscienza delle persone cambi e che i genitori offrano più spesso ai loro figli un buon pasto casalingo, fatto magari anche di patatine fritte e panini super farciti, di qualità, però, sicuramente maggiore.

    Vanessa Frigo

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  3. Ho apprezzato la tue opinioni sull'argomento, Laura, anche se nei temi di questo genere riterrei più efficace che quest'ultime siano trasformate all'impersonale per renderle dei dati di fatto, per rafforzare il parere dello scrittore. Credo che noi italiani siamo molto fortunati rispetto a molti altri paesi. Abbiamo delle tradizioni culinarie molto forti e nonostante i Fast Food siano arrivati fino a noi, quando gli stranieri visitano lo stivale sono ancora soliti a ripetere "Pasta" e "Pizza" come se persino la nostra lingua si basasse su di esse. La nostra concezione del cibo è ancora sacra, il pasto è una cerimonia dove la famiglia si unisce almeno una volta al giorno per raccontarsi della giornata e favorire insieme dei piaceri della tavola. Nelle grandi metropoli questo non è possibile. I ritmi caotici della città non favoriscono i pasti lenti e rilassanti che abbiamo qui in Italia. Le persone perdono persino la capacità di cucinare. Pare impossibile quando qui, sin da piccoli uno dei più grandi divertimenti è quello di aiutare la mamma a fare la torta o il papà a cucinare il barbecue. Credo però che la concezione che abbiamo del cibo sia soprattutto dovuta alla guerra. Dai racconti dei nostri nonni possiamo tutti constatare che a volte il pasto era costituito da un tozzo di pane ed un bicchiere di latte ed altre ancora non si mangiava neppure. Si era soliti nello Stato Cristiano per eccellenza a ringraziare il Padre Eterno per il pane ed il vino che recava alla tavola. Basti pensare al valore simbolico dell'ultima cena nel Secondo Testamento della Bibbia. Sin da bambini, per credenti e non credenti, la cerimonia della comunione ha sempre avuto grande impatto emotivo. Tutti i credenti si riuniscono nella stessa mensa e favoriscono dello stesso cibo. Pane e vino, gli alimenti sacri per quasi tutte le culture mediterranee. Ma dal non avere di che nutrirsi un tempo, oggi il problema è l'obesità. Quasi tutti sono reduci o praticanti di una dieta. Il cibo diventa addirittura un nemico, perché è più importante perdere qualche centimetro dal girovita invece che passare qualche momento in famiglia.
    Anna Cazzavillan

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  4. Una volta ho letto un articolo su un uomo che ha iniziato ad opporsi a questo tipo di alimentazione, mostrando alle persone gli effetti reali di ciò che mangiano: per un mese ha consumato solo prodotti del McDonald’s e alla fine era ingrassato di ben 12 chili! L’azienda sostiene di offrire ai bambini un’infanzia gioiosa e appetitosa, quando in realtà li sta condannando ad uno stile di vita sedentario e per niente sano.
    All’inizio anche a me i fast-food davano l’impressione di essere più gustosi e saporiti, ma poi quando ho scoperto di cosa sono fatti mi è venuto un nodo allo stomaco, facendomi passare del tutto la voglia di mettere piede in posti come il McDonald’s...l’olio viene riutilizzato più di quanto si potrebbe e in questo modo vengono modificate le sue proprietà salutari, trasformandolo in una bomba velenosa. Ho letto anche che il 10% circa degli hamburger e spesso anche grandi quantità di wurstel sono prodotti con CSM, acronimo di Carne Separata Meccanicamente, ovvero quella carne che rimane attaccata alle carcasse degli animali macellati. Le carcasse vengono trattate in particolari presse, dove sono macinate e fatte passare attraverso filtri molto sottili per eliminare i residui delle ossa. È abominevole! Infatti da quel giorno non sono più riuscita nemmeno a guardare hamburger, hot dog e simili schifezze immangiabili.
    ...Ma la gente non vuole aprire gli occhi perché così è più facile. ‘‘Si risparmia’’è la scusa. Ma sulla salute non bisogna risparmiare.

    Vlada Kanavalava

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  5. Brava Laura, bel post! Mi è piaciuto che nel post hai inserito anche il tuo giudizio e la tua esperienza personale. I fast-food oggi sono riconosciuti da una parte della popolazione come luoghi in cui si mangiano "schifezze" perché non sane. Una volta ho guardato un documentario in cui questo signore doveva mangiare per tutti i pasti (colazione, pranzo e cena) in un fast-food per un mese. Dopo cinque giorni circa ha iniziato ha vomitare ciò che mangiava perché era insano e pesante. Dopo altri giorni stava male e fu ricoverato all'ospedale. Non riuscì a completare l'obbiettivo che si era posto, comunque ingrassò di circa 15 kg circa dopo due settimane… Anch'io sono d'accordo con Ulada: anche a me i fast-food davano l'idea di un cibo più gustoso e appetitoso, ma poi mi sono resa conto di quanto insano è, di tutto l'olio che utilizzano per friggere. Quando questo nuovo tipo di "ristorante" fu creato era un'innovazione e quindi credo che tutti andassero a provare questo nuovo tipo di cibo, molto più economico.
    Oggi le persone che frequentano i fast-food sono molte, e ciò è una delle principali cause del fenomeno dell'obesità, sviluppato sopratutto in America, dove appunto sono nati i fast-food.
    Quando ci dicono di pensare quale paese associare i nomi hamburger, hot dog, coca-cola ecc… noi subito pensiamo all'America ma non pensiamo anche al resto del mondo, come per esempio l'Inghilterra. Anche in Inghilterra c'è un grosso fenomeno di obesità, sempre legato allo stesso fenomeno.
    Sinceramente non era a conoscenza di questi slow-food, mi ha fatto piacere venire a sapere che esistono questi ristoranti in opposizione con i fast-food che sicuramente sono molto più sani e salubri degli altri.
    Io personalmente frequento davvero molto raramente i fast-food. Complimenti ancora per il post!

    Maddalena Sandri

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  6. Bel post, Laura! Ho apprezzato l’inserimento delle tue esperienze e dei tuoi giudizi personali.
    Solitamente il termine ‘fast-food’ viene associato a prodotti alimentari con una preparazione di bassa qualità ed è ormai conosciuto come sinonimo di hamburger, patatine fritte o comunque è legato, nell’immaginario comune, ad un pasto gustoso, ma non sano. Ogni pasto con un tempo di preparazione molto basso potrebbe essere considerato un fast-food. Alcune persone, pur sapendo che non sono cibi sani, vanno frequentemente nei fast-food perché risparmiano tempo e denaro. Mi ha molto incuriosito lo slow-food, non ne avevo mai sentito parlare. Spesso l’ acquisizione di troppi “cibi-spazzatura” è la causa principale del fenomeno dell’ obesità, maggiormente diffuso in Paesi come l’ America, Inghilterra ecc..
    In Italia abbiamo delle tradizioni culinarie molto forti e ,rispetto ad altri Paesi, poche persone vanno a mangiare nei fast-food. Infatti, il pasto è un elemento importante nella vita quotidiana di una famiglia, la quale, in questo momento, ne approfitta per riunirsi e parlare.
    Maria Vittoria Porro

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  7. bel post Laura,
    anche io sono andata molto raramente a mangiare in un fast-food qui in Italia, mentre all'estero vivo quasi esclusivamente di Mc Donald's!
    Effettivamente presentano un'alternativa allettante ad un pasto normale, soprattutto se si è di fretta o non si vuole spendere troppo. Si fa un pasto veloce, economico e soprattutto all'estero non ci sono problemi perchè tanto i menù proposti sono gli stessi in tutto il mondo!
    Quella degli slow-food che si stanno espandendo negli ultimi anni è una bellissima iniziativa, che propone, in contrapposizione alla frenesia del mondo moderno, un ritorno al pasto tranquillo che rispetta le tradizioni di ogni zona.
    Per non parlare di quanto male fa mangiare di continuo cibo come quello del Mc Donald's, che come è già stato detto, può sembrare più appetitoso a prima vista, ma non è per niente salutare. E le statistiche fatte sulla popolazione di alcuni paesi non sono per niente incorqaggianti: ad esempio in Cina il 41% degli abitanti dice di mangiare al fast-food almeno una volta a settimana, negli Stati Uniti il 34%, mentre nel Rregno Unito il 14%.
    Francesca Visentin

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  8. Bel post Laura!
    Sapevo già da tempo che in questi locali, gli oli e le altre sostanze usate, sono strausate rispetto a quanto si dovrebbe ma la gente è attirata dal "si paga poco e si mangia velocemente in compagnia o anche da soli".
    C'è stato un degrado, sempre più clamoroso, ma da qualche tempo i fast-food sono migliorati rispetto all'inizio del millennio, ciò non toglie la loro non sana cucina.
    Credo che, tutti, nel momento in cui si nomina "fast-food", pensino all'America o all'Inghilterra, ma in tutti i paesi continua l'espansionismo di questo fenomeno mondiale; in Italia siamo ancora legati (fortunatamente) alla nostra cultura culinaria sedendoci insieme a tavola per almeno un pasto al giorno, sebbene le nuove generazioni tendano a usufruire di questi luoghi 'attira-gente' sempre più.
    Melania Gottardo

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  9. Le catene fast food inseriscono degli ingredienti nel cibo per dare dipendenza ai consumatori,è emerso da un indagine,forse di parete...o forse no...
    Vengono introdotte sostanze di cui poi non si puo più fare a meno e questo forse spiega perché c è chi si serve spesso dei fast food e chi quasi mai.
    Personalmente non mi piace il cibo offerto da questo tipo di ristorazione ma indipendentemente da questo se cio che è stato scoperto fosse effettivamente vero,dovrebbe diventare una "questione di libertà personale" non servirsene!
    Greta Morello

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