giovedì 20 marzo 2014

Il cambiamento della puericultura, da ieri ad oggi


La parola puericultura deriva dal latino “puer” che significa fanciullo.
La puericultura la possiamo inserire nell’ambito della pediatria, poiché si occupa della cura e della crescita del bambino, per quanto riguarda lo sviluppo fisico e psichico. Si divide in due fasi quali: l’età prenatale, dove è la madre che si appresta a prendersi cura del neonato e la fase di crescita sino alla pubertà. Si è poi soliti distinguere fra puericultura pesante e leggera. Quella pesante comprende tutti quei prodotti necessari al trasporto e quelli che aiutano il bambino nel suo processo di crescita e quella leggera dove ci sono i prodotti da portare alla bocca (quali biberon, ciuccio ecc.) alimentari, sanitari e giocattoli.
Si è iniziato a parlare di puericultura nel 1500 circa. Solo però alla fine del XIX secolo la vita del bambino viene osservata con massima attenzione, questo allo scopo di finire con la mortalità e la morbilità del neonato e del lattante allora elevatissima. Il problema fondamentale maggiormente studiato a quell'epoca era l'alimentazione del bambino. Ora questa branca della medicina si è estesa ed approfondita e non è più solo dedita allo studio delle esigenze alimentari, ma comprende l'igiene e la prevenzione del bambino.

Oggi invece la progressiva industrializzazione della società ha comportato un cambiamento del ruolo della donna, rendendola sempre più attiva e presente nel mondo del lavoro, diffondendo un progressivo distacco madre figlio e incoraggiandolo sempre di più a essere indipendente. Ciò ha determinato la scomparsa dell’allattamento al seno favorendo il biberon.


Maddalena Sandri

8 commenti:

  1. Un post ben fatto dal punto di vista informativo, ma l’ho trovato un po’ piatto, monotono. Non è un argomento molto semplice, tuttavia, secondo il mio parere, avresti dovuto arricchirlo con qualche riflessione personale, o, magari, inserendo il punto di vista dei genitori riguardo la crescita di un bambino…
    Quella della puericultura è una pratica antica, che negli anni è diventata sempre più importante grazie alla sensibilizzazione e al progresso culturale.
    Proprio poche settimane fa, cercando foto ricordo in uno di quei vecchi bauli in soffitta dimenticati dal tempo, mia madre ha trovato un libro di puericultura che riporta tutti i consigli e le “istruzioni” per crescere bene un bambino. Trovo che l’attenzione e la preoccupazione verso i ragazzini, a tal punto da scrivere libri su questa pratica, sia un vanto per la nostra società. Infatti, tali libri e tradizioni insegnano a prendersi cura dei propri figli sin da quando sono piccoli, istruendo anche i genitori su come crescerli correttamente, con buona educazione e con attenzione nei loro confronti, in modo da renderli, un giorno, persone sane, sia fisicamente che psicologicamente.
    Al di là di tutto, si può solo cercare di dare dei consigli su come prepararsi ad essere genitori, non si può renderli tutti uguali. Ciò che conta è essere la persona responsabile che accompagnerà con amore il figlio durante la crescita, che lo aiuterà a fare i primi passi, che gli insegnerà ad andare in bici e che gli indicherà la giusta strada per un futuro solare.
    Del resto si è usciti da una società nella quale si maltrattavano i bimbi, passando in una che li vede il futuro dell’umanità, un’ancora di salvezza…ma tutto dipende da come sono stati educati e su quali valori abbiano posto le loro radici.
    Marco Pompilio

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  2. Anche mia mamma ha molti libri sulla puericoltura: concordo con te Marco che alla fine non sono molto utili, perchè dipende dal figlio, da come si comporta dalla presenza dei genitori e anche dalle passioni dei genitori, mio papà mi ha insegnato subito ad andare in bicicletta essendo un gran appassionato lo stesso con le moto.
    Maddalena credo che avresti potuto ampliare il post; magari parlando delle balie, molto presenti nelle famiglie dei ceti alti nel 1800 e come il loro lavoro è cambiato; ora si parla di babysitter che spesso non sono fisse; ma passano pomeriggi e sere con i genitori. Avresti potuto anche parlare delle balie degli antichi romani o degli antichi greci, oppure della puericoltura del medio oriente e dell’oriente nei giorni nostri.
    Tommaso Delpozzo

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  3. Brava Maddalena, bel post. La puericulutra è un argomento interessante dal puno di vista di come si è modificata l'attenzione a questa pratica: se un tempo oltre alle madri (per le famiglie nobili) esistevano anche una serie di ancelle o badanti adesso con la sbrigatezza con cui si svolge ogni mestiere o azione, anche questa "specialità" è diventata più veloce e approssimata con l'uso delle tate o baby-sitter. La presenza delle vere madri ormai è un concetto quasi relativo per alcune famiglie nelle quali la mamma può essere impegnata per il lavoro, separata dal ex-marito a cui sono stati affidati i figli, aver avuto un figlio senza essere sposata o in età 'scolastica', semplicemente non curante dei figli oppure, nel più tragico dei casi, morta: in tutte queste situzioni una figura che aiuta la famiglia, anche non facendone parte, può essere un gran aiuto. Molto frequentemente sono lavori temporanei e poco remunerativi; nelle famiglie troppo povere per assumere qualcuno, spesso, parenti che non lavorano più o che hanno del tempo libero a disposizione coprono il ruolo di aiutanti dei genitori che anche nelle famiglie senza particolari problemi danno una mano quando necessario.
    Anche secondo me potevi ampliare un po' il discorso ma l'argomento non è da sottovalutare perciò brava.
    Melania Gottardo

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  4. Brava Maddalena, hai fatto un post pieno di informazioni! Però come dice Marco sarebbe stato meglio se l'avresti arricchito di più. Avrei delle precisazioni da farti notare: quando parli dell' età prenatale a cosa ti riferisci? Perché da quanto so, è fase antecedente alla nascita, dove il bambino non ha nessun problema di crescere bene se la mamma è in buona salute; semmai ti riferisci alla fase postnatale e da lì in avanti fino al raggiungimento di un'autonomia. In più credo e vedo che non sia affatto scomparso l'allattamento al seno, infatti mi è capitato proprio ieri in treno di vedere una donna che allattava il suo bambino. E comunque è approvato da molti studi pediatrici che l'allattamento al seno è sicuramente migliore del latte artificiale, perché ha delle sostanze più idonee e leggere per una crescita naturale, e scongiura anche il pericolo di obesità, molto frequente negli ultimi anni.
    Petra Busatta

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  5. Io vorrei soffermarmi sull'ultimo paragrafo del tuo post. Mi sento di dare più ragione a Petra sul fatto che l'allattamento al seno è tutt'altro che scomparso, perché ci sono ancora molte donne che preferiscono far sentire al bambino il proprio calore invece di mettergli in bocca un insignificante ''aggeggino'' di plastica, se così si può chiamare. Credo che sia giusto fare così (se è possibile) perché quando si è così piccoli, non percepire attorno a sè il corpo della mamma può essere traumatizzante, in quanto viene a mancare il proprio rifugio e quella sensazione di ''home sweet home'' che accompagna ogni bambino fin da quando è ancora nel pancione. Quello su cui invece sono molto d'accordo è che nella nostra società il rapporto madre-figlio è molto diverso da quello di tempo fa e che si sta verificando un distacco tra queste due figure che in teoria dovrebbero essere più unite di quasliasi altre. Ci sono sempre più madri molto (troppo?) giovani che si trovano a dover affidare in gran parte l'educazione del figlio ad altre persone, sia per mancanza di tempo sia per inesperienza. Perciò magari qualche consiglio ci starebbe e in questi casi (in crescita) credo che non farebbe affatto male rovistare ''in uno di quei vecchi bauli in soffitta dimenticati da tempo''!
    Per quanto riguarda l’incoraggiamento ad essere sempre più indipendenti, sono combattuta tra due pensieri. Credo che educare i figli ad essere autonomi sin dalla tenera età sia un comportamento da avere ed incoraggiare, perché in questo modo cresceranno delle persone mature, determinate, in grado di cavarsela da sole e di uscire da ogni situazione complicata. Tuttavia non sono sicura che queste persone avranno un buon rapporto con i genitori, perché potrebbero interpretare i modi distaccati di questi ultimi come un poco interesse, portando poi ad un distaccamento sempre maggiore. Perciò mi pongo la domanda: meglio ragazzi indipendenti ma con un grande vuoto nell’anima o personcine colme di amore ma poco in grado di uscire allo scoperto nel nostro mondo impervio?

    Vlada Kanavalava

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  6. Bel post Maddalena, l'ho trovato molto interessante e ricco di informazioni! La puericoltura è una branchia della pediatria che riveste un ruolo molto importante nella vita dei bimbi, che sono poi il futuro di ogni società. Sicuramente una volta, i bambini erano meno seguiti di adesso per vari motivi come per esempio la povertà e l'ignoranza, mentre ora i bambini vengono seguiti con maggiori attenzioni fin dalla nascita, passo per passo. Penso che i bambini debbano avere il massimo dell'amore e della considerazione da parte dei genitori e vi posso dire che io non mi posso di certo lamentare!

    Silvia Terraroli

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  7. Non è facile affrontare un argomento così complesso con un singolo post perché le tematiche sono veramente tante. Personalmente sono affascinata da quell'aspetto che riguarda la crescita psicologica e sociale del bambino. Ormai sappiamo per certo che i primi anni di vita sono importantissimi per lo sviluppo delle emozioni e dei comportamenti futuri. Quindi è importante comprendere che ciò che il neonato assorbe costituirà la base del suo carattere e del suo essere una volta uomo. Mi emoziona pensare che un mio comportamento di oggi può provenire da un vissuto ormai inconscio dei primi mesi di vita o addirittura dei mesi di gestazione nel grembo materno.
    Perciò, nell'età prenatale non è sufficiente che la mamma sia in buona salute ma è importante che il futuro bambino si sviluppi in un clima sereno e pronto ad accoglierlo, in poche parole deve percepire già l'amore della mamma e del resto della famiglia. A proposito poi, dell'industrializzazione che ha portato le mamme 'fuori casa' secondo me è sicuramente importante la presenza della mamma accanto al bambino, ma è ugualmente importante la qualità della presenza; mamma a casa ed i bambini costantemente davanti alla televisione, è un esempio da non perseguire.
    Anna Vagrotelli

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  8. Quando nasce un bambino, nascono anche due genitori,in passato un bambino nasceva e,quasi come nell istinto animale,la madre se ne prendeva cura quasi come l avesse sempre fatto.Oggim,da ancor prima che il bambino,nasca vi è tutta una sorta di pepatativi : corsi preparto,manuali,incontri d ogni tipo ... questo modo di essere continuerà per molti anni a venire.Certo che questa "nuova" attenzione ha sicuramente molti aspetti positivi ma sembra quasi che il nostro istinto abbia lasciato il posto a libri,medici e quant altro,alimentando ansie e paure.vivere serenamente i primi anni di vita del proprio figlio probabilmente non è cosa semplice ma,secondo me,è importante che ci si sforzi in questo senso per non perdere il nostro naturale innato istinto animale.
    Greta Morello

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