domenica 6 aprile 2014

Farmaci? No grazie!



“Andò in bagno, aprì il mobiletto dei farmaci, prese le garze e urtò una confezione dei medicinali che cadde nel lavandino. Era il Valium che aveva dato ad Amanda. Ebbe un brivido lungo la schiena. Prese la scatola ed ebbe un gesto di sorpresa nel tirare fuori i tre blister. Non mancava nemmeno una compressa.”

In medicina con la definizione di psicofarmaci si identificano tutti quei farmaci sintetizzati in laboratorio e che agiscono sul sistema nervoso centrale. Tipicamente sono impiegati nella cura psichiatrica dei disturbi mentali o psicopatologici, gli psicofarmaci vengono prescritti dai medici e/o dallo specialista psichiatra, mentre lo psicologo psicoterapeuta non può prescriverli, ma gli è possibile inviare il paziente alla consulenza con lo specialista psichiatra per una collaborazione.
Solitamente le persone a cui vengono prescritti questi farmaci hanno notevoli problemi a gestire la propria stabilità emotiva e presentano sintomi come:
Ø  Deliri;
Ø  Allucinazioni;
Ø  Depressione;
Ø  Attacchi di panico improvvisi;
Ø  Ansia;
Ø  Stati confusionali e dissociativi;
Ø  Sbalzi d’umore;
Ø  Disturbi del sonno;
Ø  Disturbi di personalità.
In Italia, dal 2001 al 2009, il consumo di psicofarmaci tra la popolazione è aumentato del 114,2%, un numero significativo anche se di dimensioni ancora contenute rispetto, per esempio, agli Stati Uniti, dov’è più facile accedere agli psicofarmaci anche senza un percorso sanitario alle spalle. Nel 2011, oltre undici milioni di persone ne hanno fatto uso. In particolare, circa 5 milioni sono ricorsi a tranquillanti e ansiolitici e di questi più di 3 milioni sono donne sopra i 45 anni o anziani sopra ai 75 anni, anche se il consumo tra gli adolescenti è in crescita e non è da trascurare.
Per ogni tipologia di nevrosi lo psichiatra specialista, se lo ritiene opportuno, prescrive una dose, giornaliera o settimanale che sia, di psicofarmaci per evitare l’abuso e l’insorgere di effetti collaterali indesiderati.
Infatti l’abuso o l’errata assunzione di psicofarmaci può danneggiare, a volte anche fatalmente, l’organismo attraverso una serie di controindicazioni che possono portare ad una riaccensione dei sintomi o ad una vera e propria intossicazione. Gli effetti collaterali variano in base alla funzione del medicinale, ma i più frequenti sono la dipendenza, la variazione della pressione sanguigna, l’alterazione delle ore di sonno, l’eccessiva stanchezza, la pesantezza degli arti, la diminuzione di globuli bianchi, la disinibizione sessuale, la perdita di memoria, la nausea, la debolezza e l’alterazione della realtà. In alcuni casi queste controindicazioni possono portare alla morte.

Vagrotelli Anna

11 commenti:

  1. Anna, un post molto interessante e, senza dubbio, hai affrontato un argomento importante
    in maniera completa e dettagliata!
    Sempre più persone ricorrono all’uso di psicofarmaci e farmaci in generale e questo non è un bene! Spinte dalla crisi o da un trauma, cercano un appiglio nei medicinali, credendo che il benessere psicofisico possa essere riequilibrato da essi.
    L’importante è sapere che contengono comunque sostanze chimiche che influiscono sul nostro corpo; talvolta, se usati in maniera eccessiva, senza seguire la prescrizione del medico, possono diventare una droga e si sa dove porta la droga…
    Marco Pompilio

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  2. Brava Anna, un post molto dettagliato. Mia nonna prende psicofarmaci per riuscire a dormire la notte. Io penso che dovrebbe provare con dei rimedi naturali come la camomilla, perché da quando prende gli psicofarmaci è sempre più nervosa e irascibile durante il giorno. Secondo me c'è anche un'altra cosa da dire, molte persone si rifugiano dietro gli psicofarmaci perché hanno dei pregiudizi verso il cosiddetto "strizzacervelli"; io invece penso che per risolvere i problemi bisogna parlarne con qualcuno, magari parlando non aiuta a riuscire ad addormentarsi la sera: sicuramente gli psicologi hanno dei consigli per addormentarsi come la meditazione che aiuta a rilassare il corpo.
    Tommaso Delpozzo

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  3. Le patologie psicologiche sono a volte più dure di quelle fisiche. Spesso gli acquirenti degli psicofarmaci sperano in un miracolo. Ma i miracoli non esistono ( se non si considerano i miracoli di Cristo nella religione Cristiana, ai quali non posso far riferimento a causa dei differenti orientamenti religiosi ). Un piccolo sollievo però può dare un bagliore di speranza nel buio della sofferenza e del tormento. Questo minimo miglioramento porta all'aumento dell'assunzione dei farmaci, fino a trasformarli in una droga. Oggi, il tasso di acquirenti di antidepressivi è oltremodo aumentato in Italia e nei paesi sviluppati ( lasciamo perdere il degrado che sta subendo il nostro paese ), questo denota che siamo un paese infelice. Si è mai sentito parlare di un adolescente Africano in depressione perché i compagni gli dicono che è uno "sfigato" perché non si veste bene ? Si è mai vociferato di un ragazzo delle Favelas che si è suicidato a causa della non accettazione dei suoi compagni circa il suo orientamento sessuale ? No. Allora i problemi ce li porta il superfluo, l'eccedenza. La ricchezza non è tutto e come dicono i nostri nonni " i soldi non fanno la felicità".
    Anna Cazzavillan

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  4. Certo che di persone che abusano di medicine inutili spesso legate a malattie inesistenti se ne possono contare un numero enorme ma esiste anche il problema opposto,chi di queste medicine ha un reale bisogno ma che spesso non vengono capite,persone che apparentemente non hanno alcun problema anzi,ma che per ragioni che nessuno sa ancora veramente spiegare,soffrono del mal di vivere...bisogna sempre fare attenzione a distinguere....
    Greta Morello

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  5. Complimenti per il post Anna,molto ben scritto, anche se i contenuti sono allarmanti.Sicuramente in alcuni casi l'impiego di psico-farmaci si rende necessario,ma bisogna valutare costi e benefici connessi all'impiego di queste sostanze, che solo in parte riescono a risolvere i problemi della psiche, lasciando il corpo legato per la vita ad una dipendenza da cui non ci si può sottrarre. Oggi esistono cure e rimedi per qualsiasi patologia, eliminano il sintomo ma non la causa: spesso chi si approccia a questo tipo di terapie è una persona psicologicamente debole e queste cure lo rendono ancora più inerte nella ricerca della vera causa del suo problema.
    Fin Maria Vittoria

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  6. Bel post Anna. Ricco di spunti e molto interessante, di carattere informativo. Vorrei focalizzarmi sui paesi nei quali si usano più psicofarmaci e su cosa porta ad utilizzarli. Ovviamente i paesi dove se ne fa più uso sono i paesi sviluppati,nei quali i suicidi con questi medicinali sono cresciuti considerevolmente negli ultimi anni. Nei paesi a scarso sviluppo, chiamati anche i paesi del terzo mondo , praticamente n on se ne fa uso, in primis perché non si hanno a disposizione i soldi per comprarli e in secondo luogo perché non se ne ha bisogno. È paradossale come situazione perché le persone che hanno un migliore tenore di vita non dovrebbero averne bisogno; invece le prescrizioni di questi ultimi sono in crescita. Tutto è dovuto allo stress, all’ansia, ai problemi economici e a tutti quei fattori legati allo sviluppo industriale e tecnologico. È preoccupante il fatto che anche molti giovani li assumano. Nei film molto spesso si vedono adolescenti che la fanno finita assumendo degli psicofarmaci, come hai detto tu Anna, assumendone grandi quantità che portano alla morte. Anche la depressione è un problema spesso ricorrente nei paesi ricchi con conseguente crescita dell’assunzione di antidepressivi. C’è da aggiungere anche che a volte questi ultimi sono assunti in maniera eccessiva e senza una reale motivazione .Spero che,come hai scritto, un giorno la maggior parte della popolazione possa dire NO agli psicofarmaci.
    Francesca Casarotto

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  7. Anna, bel post! Ben scritto e esauriente.
    Sono d'accordo con alcuni commenti precedenti nel dire che sicuramente i psicofarmaci, i quali avrebbero la qualità di portare solievo, se vengono assunti troppo frequentemente e/o in maniera eccessiva portano a malesseri (o nel caso peggiore alla morte).
    Come hanno già detto molti altri nei paesi più sviluppati c'è una maggior consumazione di questi, avvenimento paradossale ai nostri occhi perché siamo portati a vedere la nostra vita come una vita perfetta rispetto a quella delle persone dei paesi poveri ma purtroppo depressione, affanno e stanchezza psicologica sono nostre esclusive che potremmo facilmente evitare e risolvere, come ha detto Tommaso, con rimedi naturali che non richiedono medicine, per esempio lo yoga.
    Personalmente cerco di evitare di assumere farmaci, ma praticando per circa mezz'ora al giorno esercizi di rilassamento e allungamento dei muscoli: consiglio a tutti di tenersi allenati per la propria salute almeno.
    Melania Gottardo

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  8. Complimenti Anna per questo interessantissimo post!
    Sicuramente gli psicofarmaci hanno molti lati positivi, risolvono quei disturbi psichici che possono generare profonda e intensa sofferenza nelle persone che ne sono affette. Ovviamente, come per tutti gli altri
    farmaci, presentano anche aspetti negativi, come effetti collaterali più o meno sgradevoli o specifiche controindicazioni.
    Gli psicofarmaci possono dare sollievo, aiutare il paziente ad controllare varie emozioni e ridurre uno stato di sofferenza. Ma non faranno mai cambiare la personalità di una persona, né farlo pensare in modo diverso; i problemi vitali delle persone rimarranno sempre e comunque.
    Ogni psicofarmaco ha un effetto, quindi non bisogna mai prenderli se non prescritti da un medico, perché provarli come passatempo solo per un "sballo" può essere rischioso e assuefante quanto la droga.
    Quindi la psicoterapia è di gran lunga migliore, anche se gli effetti non sono gli stessi, poiché non porterà mai ad una dipendenza.
    Petra Busatta

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  9. Questo è un post che ho fatto subito leggere a mia mamma. Perchè mia mamma è una che si "droga" con le medicine ogni giorno si deve sempre prendere medicinali perchè ha mal di testa o perchè ha mal di pancia etc.Sono d'accordo con alcuni commenti precedenti nel dire che sicuramente i psicofarmaci, i quali avrebbero la qualità di portare solievo, se vengono assunti troppo frequentemente e/o in maniera eccessiva portano a malesseri (o nel caso peggiore alla morte). Prima mentre leggevo il post degli altri mi sono ricordata che mia mamma,quando ero piccola, mi dava sempre psicofarmaci per dormire durante il viaggio. Io le dicevo che mio voleva ammazzare.Quindi gente andiamo piano con i farmaci. Comunque bel post anna.
    Aicha Rakib

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  10. Anch’io, come Maria Vittoria, sono dell’idea che le persone che utilizzano psicofarmaci sono caratterialmente deboli. Conosco un signore che, a causa di vari problemi psicologici-mentali, entra abitudinariamente in contatto con essi e devo dire che, quando l’individuo è cosciente della sua malattia, e fa uso di questi farmaci, si sente decisamente sollevato ed è come se si fosse tolto il peso della costante preoccupazione di commettere qualcosa di dannoso alla sua salute e a quella degli altri. Credo, inoltre, che questi, però, funzionino come dipendenza, infatti, quando si trova senza, inizia a soffrire ed entrare in crisi depressive. Penso però che tutto dependa da persona a persona a seconda della gravità del suo malessere. Inoltre il dosaggio deve essere costantemente monitorato e ritarato in quanto, il corpo, dopo un periodo di regolare assunzione, si abitua e quindi il farmaco perde il suo effetto. Purtroppo questo disagio sta aumentando sempre più in fretta anche su persone molto giovani, a causa di problematiche dovute a traumi, momenti dolorosi, situazioni difficili in famiglia, solitudine… e se si riflette un po’ si può arrivare al fatto che questo problema si ritrova solo nei paesi più ricchi e sviluppati dove il valore della vita viene meno, in quanto considerato meno importante di altre cose ritenute ingiustamente “prioritarie”.

    Caterina Crestani

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  11. E' bellissimo anna! questo post dimostra che non ci si deve abbuffare di farmaci quando si ha anche il minimo dolore. Conosco una persona a me molto cara che in un giorno ne prende venti e lo vedo sempre stanco, ha problemi di stomaco forti e penso sia la causa dei troppi farmaci. Si prendono solo in caso estremo. Come la penso io, sono i farmaci a fare del male.

    Angela Tresso

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