venerdì 4 aprile 2014

Francia, olive e dintorni: la Tapenade


“Tol mondo fratelo” cominciò Mike guardando le due sorelle. “Dio ama lo mondo”.
“D'accordo” fece Bart. “Ma tu ami la tapenade?”
“Do you like tapenade?” tradusse Morgane.


Olive nere, di tipo provenzale o ligure, filetti di acciuga dissalati, capperi, succo di limone, olio d'oliva e pepe. Questi sono gli ingredienti per preparare una buona tapenade, una salsa di origine occitana che ancora oggi è uno tra i piatti tipici provenzali. La tapenade è una salsa che può essere servita da sola, su dei crostini, o come condimento per carne o pesce. La sua preparazione è molto semplice, basta mettere tutti gli ingredienti in un mortaio, un utensile spesso in legno d'ulivo, composto da una scodella e da un “pestello”, e appunto “pestare” insieme tutti gli ingredienti, finché non si ottiene una pasta omogenea. Il suo nome deriva dall' occitano “tapenas”, che significa capperi. L'Occitania è una regione storico-geografica della Francia meridionale, corrispondente all' attuale regione dei Midi-Pyrénées, di cui si trova una minoranza linguistica anche in Calabria. In particolare, la tapenade proviene dalla provincia della Linguadoca (in francese languedoc) dove si coltivano le olive nere, le cosiddette “taggiasche”. Furono molto probabilmente i Fenici a portare le olive in Francia, così come in Grecia, in Italia ed in Spagna, ma la loro coltivazione si è sviluppata enormemente con l'espansione coloniale greca. Secondo le fonti storiche già nel 500 a.C. le olive erano coltivate in tutto il bacino del Mediterraneo. L'importanza delle olive e dei loro derivati presso le civiltà del Mediterraneo era tale che, secondo la legge, chiunque avesse tagliato un ulivo sarebbe stato a sua volta condannato a morte. Anche il grande storico greco Tucidide nel V secolo a.C. ne elogia le qualità dicendo: “i popoli del Mediterraneo erano usciti dalle barbarie quando avevano imparato a coltivare l’olivo e la vite”.

Francesca Visentin

16 commenti:

  1. Complimenti Francesca! Un post davvero singolare, scritto molto bene e nel quale si possono trovare preparazione, storia e origini della Tapenade! Devo dire che mi è venuta fame durante la lettura!
    Secondo la mia opinione, sentir parlare di piatti tipici di altre nazioni è, in qualche modo scoprire una piccola parte di una civiltà, di un modo di pensare e di vivere che a volte può essere completamente diverso dal nostro. Questo fa venire voglia di viaggiare e di provare quante più cose possibili ci è consentito fare!
    Scusate l’ignoranza, ma grazie mille Francesca perché credevo che la Tapenade fosse una specie di crêpe ripiena di cioccolata!
    Mi piace molto pensare al fatto che le civiltà del Mediterraneo portassero così tanto rispetto per l’albero dell’ulivo, quasi come volessero attribuirgli un’anima! Un rispetto molto profondo a tal punto da condannare a morte chiunque avesse tagliato un ramo di esso!
    Davvero un buon lavoro!
    Marco Pompilio

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  2. Complimenti Francesca, bel post!
    Mentre lo leggevo avevo un languorino che non ti immagini nemmeno! Scoprire qualcosa di più sulla cucina e sulle tradizioni di un popolo mi ha sempre incuriosito! Infatti penso che una piccola nozione in più possa fare la differenza sulla propria cultura generale! A dire il vero, pure io pensavo che la tapenade fosse un dolce o simile, mai avrei pensato che è in realtà fosse una salsa per condire carne e pesce!
    E' stato molto interessante conoscere e scoprire la storia di questo condimento e l'importanza che si dava alle olive già dalle civiltà del Mediterraneo! Non avrei mai pensato che per un ramo di ulivo si arrivasse ad uccidere una persona..INCREDIBILE!

    Vanessa Frigo

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  3. Complimenti Francesca, hai spiegato molto bene distinti punti riguardanti questo piatto.
    Personalmente non mi ispira molto questa ricetta ma vedo, soprattutto in passato, che è stata spesso apprezzata e mi viene da presupporre che lo sarà anche in futuro.
    Stupisce un po' che anticamente l'ulivo venisse così tanto apprezzato e valorizzato ma non più di tanto visto che cibi e salse di condimento o bevande ricercate per l'epoca andavano molto di moda, in più è un cibo tipico mediterraneo perciò ha ancora più valore.
    Una cosa che mi incuriosisce: è cambiata anche solo leggermente questa ricetta nel tempo? Molto probabilmente sì, ma credo che la distanza dei luoghi dove si preparava sia maggiormente rilevante rispetto al tempo trascorso, che comunque influisce almeno in parte.
    Concordo con i commenti precedenti e dico anch'io che è impressionante l'attaccamento a queste piante dei popoli mediterranei!
    Melania Gottardo

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  4. Mi fai venir voglia di assaggiare la Tapenade, Francesca ! Ho davvero apprezzato la trasformazione del post da "ricetta di cucina" a "storia e cultura di un popolo". In più hai proprio catturato il mio cuore con il riferimento a Tucidide che è un personaggio che ammiro moltissimo. E' singolare vedere come una sola pianta possa influenzare così tanti paesi. Come scritto da te l'ulivo è presente in quasi tutti i paesi mediterranei, il riso è alla base dell'alimentazione in Cina, Giappone e tutto il Sud-Est Asiatico ... l'eccedenza di un solo alimento può cambiare la cultura di paesi e persino di vastissime aree geografiche. Adoro l'interpretazione che ha dato Marco circa le pene sancite contro coloro che danneggiavano la pianta di un ulivo. Pensare che abbiano l'anima è davvero frutto di un ragionamento e di un pensiero profondo che pochi sono in grado di fare. Inoltre questo post mi ricorda che le nostre tradizioni, seppur semplici, sono il patrimonio più prezioso che abbiamo, una ricchezza e una cultura che dovremmo tramandare e conoscere perché è importante rispettare le proprie origini e conoscere a fondo il proprio popolo.
    Anna Cazzavillan

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  5. Francesca complimenti per il post, è stata una sorpresa questa nota culinaria tra i post di questo blog; la ricetta è molto interessante, sei riuscita ad equilibrare la parte di preparazione del piatto alla sua storia e alla sua provenienza, un particolare che mi piace trovare nei ricettari. Mi piace molto,infatti,leggere i libri di cucina, le foto mi fanno venire l'acquolina in bocca, anche se non mi cimenterei ma nella preparazione di nessun cibo. Spero di potermi gustare,un giorno, questa "Tapenade" in Provenza.
    Fin Maria Vittoria

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  6. Complimenti Francesca, pensa che mentre leggevo il post mi ha iniziato a brontolare la pancia dalla fame! E' molto interessante sapere come e quali sono gli ingredienti fondamentali per fare la tapenade, ma anche con che cosa viene servita! Non ero a conoscenza di questa ricetta e da dove provenisse e quindi sono ancora più curiosa di assaggiarla! Mi ha stupito molto il fatto che l'ulivo per le civiltà del Mediterraneo fosse considerato 'sacro', a tal punto di condannare a morte chiunque avesse tagliato un ulivo! Comunque visto che in questo periodo mi sto allenando a cucinare, cercherò di realizzare, con l'aiuto di mia mamma, questa delizia ahaha!

    Silvia Terraroli

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  7. Grazie Francesca! Una pietanza tipica poco conosciuta e un po’ di storia sono degli ottimi ingredienti per una piacevole e leggera lettura, ma anche per un passo avanti verso la cultura di un paese stupendo. Io ho già avuto modo di assaggiare questa salsa deliziosa e devo ammettere che ha un sapore diverso da quelli a cui siamo abituati, ma è veramente ottima...in fondo è anche questo il bello del provare cibi nuovi: con semplici gesti si può assaporare l’essenza di una cultura!
    Più che per la ricetta e le caratteristiche della tapenade, però, il post mi è piaciuto per i riferimenti alla storia, per esempio quando hai nominato Tucidide, un personaggio che ammiro veramente tanto (scusami Anna per la ripetizione). La sua frase ‘’I popoli del Mediterraneo erano usciti dalle barbarie quando avevano imparato a coltivare l’olivo e la vite’’ mi ha fatto venire in mente un’intervista del 1991 sull’evoluzione dell’uomo che abbiamo analizzato l’anno scorso. Il paleoantropologo Yves Coppens disse ‘’Siamo diventati intelligenti quando ci siamo alzati’’, alludendo al momento in cui l’uomo ha iniziato a camminare in posizione eretta, ampliando così il campo visivo e permettendo un maggiore afflusso di sangue al cervello. Ci ho riflettuto e queste due frasi, dette da persone appartenenti ad epoche completamente diverse riferendosi a periodi completamente diversi, sono veramente simili. Portano l’attenzione su quelle piccole cose a prima vista banali, facendo capire che in realtà non lo sono affatto. Come anche le parole utilizzate: sono poche, ma basta rileggerle un paio di volte che vi si scorge un mondo intero. Penso ai cantanti, ai modelli, agli attori, agli stilisti, ai politici...si parla sempre di loro, i più famosi sono conosciuti ovunque e trovano posto su riviste, in televisione, nelle chiacchierate tra amici...ma mai una parola sui contadini, sui falegnami, sulle sarte, sui piccoli artigiani, tutte quelle persone insomma che sono state alla base della crescita economica del paese. Tutto questo per dire che le ‘’piccole cose’’ sono spesso le più importanti, perché per costruire la grande muraglia cinese ci sono voluti tanti piccoli mattoncini, perché sono i dettagli più piccoli che rendono un quadro particolare.
    ...come la tapenade nel rinomato mondo culinario francese!

    Vlada Kanavalava

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  8. Brava Francesca! Hai trasformato una ricetta in un interessante post culinario! Da come l'hai descritta bene mi è venuta voglia di andare in Occitania e provare questa pietanza.
    Non pensavo che alberi come la vite e l'ulivo fossero così importanti per il mondo antico. Mi immagino il poveretto morto di fame che per saziarsi con qualcosa taglia un ramoscello di ulivo, e scoperto dal padrone viene condannato a morte! Erano troppo crudeli a quei tempi paragonandoli ai giorni d'oggi! E non immagino cosa intendesse Tucidide con: "erano usciti dalle barbarie..." e chissà com'erano prima! Grazie a te Francesca per questo approfondimento l'antipasto del pranzo di Pasqua nella mia famiglia sarà a base di Tapenade! Non vedo l'ora di assaggiarlo!
    Petra Busatta

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  9. brava un testo semplice e pieno di informazioni. Io all'inizio non avevo capito che cosa era la tapenade, pensavo che fosse un dolce e non un insieme di ingredienti naturali. E poi scusate uccidere una persona solo perchè ha tagliato un pezzeto di ramo di ulivo è ingiusto. Poverino quello. Poi sei stata brava anche perchè hai cercato di rendere un post con ingredienti e ma anche una storia, la storia della tapenade,ahahah. Devo dire che questo piatto o condimento anche se non molto diffuso ha una storia lunga e antica che risale dai fenici. E' fantastico. Mi piacerebbe tanto assaggiarlo. Comunque hai fatto un bel lavoro !!
    Aicha Rakib

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  10. Bellissimo post Francesca! Ci hai proprio “deliziato” con questa tua esposizione ! Quanto letto,come dice Marco, ci invoglia a viaggiare e a scoprire nuove culture mettendole a confronto con la nostra. Io amo la Francia e ora con questo tuo post che parla appunto della tapenade della Provenza, sono ancora più emozionata all’idea di assaporare questo cibo quando visiterò questa regione nel sud della Francia! Mi immagino già di camminare per questi mercati di frutta e di fiori, di poter sentire gli odori talvolta pungenti delle spezie esposte fuori da piccoli negozi assieme alla lavanda e ai saponi colorati, di assaggiare tutti gli altri piatti tipici. Vorrei ad esempio provare la “bouillabaisse”, piatto a base di pesce oppure la pissaladière, la torta salata a base di cipolle, pomodori, di olive nere e acciughe. Inoltre sarebbe bellissimo gustare “la salade niçoise” con uova sode,tonno e olive in una qualunque località di questa stupenda regione. Complimenti ancora per il post!
    Francesca Casarotto

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  11. Ahah, complimenti, Francesca, per il post a dir poco ''delizioso'' :) Ho avuto l'occasione di assagiare questa salsa, e mi è piaciuta molto (adesso so perchè Bart si è riempito il freezer di essa).Ha un sapore esotico e molto particolare,ed è perfetta per gli amanto delle olive,come me.
    Hai fatto un davvero un buon lavoro, non ho neanche notato quando sei passata dalla ricetta alla storia della tapenade. Complimenti ancora.

    Gabriela Ciobanu

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    1. *assaggiare *gli amanti *davvero un buon lavoro

      Gabriela Ciobanu

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  12. Brava Francesca. Mi è venuta fame! leggendo questo post mi sono resa conto che in una cultura si guarda la parte geografica e culinaria. Almeno una volta abbiamo assaggato piatti di origine diversa. e? sempre bello vedere piatti diversi e gustosi. La tapenade è uno di questi. Brava ancora.

    Angela Tresso

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  13. Francesca complimenti veramente! Quando stavo leggendo il post, mi è venuta l'acquolina in bocca! Hai scritto un post davvero molto interessante, perché ti sei molto ampliata su questo post. Sei stata brava a conciliare la storia e la geografia con un semplice "piatto". Sei stata davvero molto brava, complimenti ancora.
    Maddalena Sandri

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  14. Ogni popolo, ogni nazione ha le proprie tradizioni culinarie che nascono dai prodotti che la terra offre e dalle situazioni che le persone si sono trovate negli anni a vivere . Le genti quindi si possono conoscere anche attraverso il cibo, coma appunto la tapenade e conoscere chi da noi è diverso per lingua tradizioni e cibo sicuramente ci puo’ solamente arricchire.
    Greta Morello

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