martedì 15 aprile 2014

Sfortuna o superstizione?




“Capitolo 13: non esiste per non portare iella ai Morlevant.”

Con il termine superstizione si indicano credenze che possono influire sul pensiero e  sulla condotta di vita delle persone. La stessa credenza può avere significati differenti a seconda del luogo in cui ci si trova. Ad esempio in Inghilterra e in alcune regioni degli Stati  Uniti incontrare un gatto nero o trovarselo in casa è un segno di buon augurio, mentre  questo stesso animale nei paesi dell’Europa meridionale diventa un portatore di disgrazie   e successivamente bisogna difendersi da esso attraverso una serie di formule magiche   e di atti rituali. L’ uomo, infatti, sente il bisogno di difendersi dalle avversità con degli   amuleti portafortuna. Ad esempio il ferro di cavallo veniva attaccato sull’uscio di casa per  proteggere dal malocchio la famiglia che ci abitava.
Le scaramanzie più conosciute sono ad esempio quella di rovesciare il sale a tavola.   Questo atto porta sfortuna, ma portare dietro alla spalla sinistra un po’ di sale allontana il  malocchio. Secondo i superstiziosi anche passare sotto una scala e rompere uno specchio   porta sfortuna. Molte persone credono che il giorno venerdì 13 porti iella, probabilmente   perché si dice che molti eventi cristiani e storici come il massacro dei Cavalieri Templari,   l’ultima cena, la crocifissione di cristo etc siano accaduti di venerdì. Ma non tutte le   persone sono superstiziose e credono a queste scaramanzie.


Maria Vittoria Porro.

11 commenti:

  1. Complimenti Maria Vittoria per il bel post! E’ interessante notare come nel tempo in cui viviamo, che ci sono molte persone che ancora si lasciano suggestionare da credenze e cerchino soluzioni per cancellare il malocchio.
    Probabilmente si tratta di persone che hanno un’istruzione limitata, che non riescono a ragionare e ad approfondire e sono chiuse nei confronti dei cambiamenti.
    In ogni modo il fenomeno si rivolge ad una generazione di adulti e probabilmente con il tempo tenderà a scomparire o a rimanere solo nei racconti.
    Questa,almeno, è la mia impressione! Ci sono molte altre superstizioni al mondo, ma quelle che hai elencato tu sono le più 'usate'!
    Complimenti ancora!

    Silvia Terraroli.

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  2. Brava Maria Vittoria! Anche io la penso come Silvia. La gente si fa condizionare troppo da queste superstizioni. Io, a volte, per scherzo dico "oh dio mi è passato un gatto nero davanti, cambio strada". Anche negli sport, come ad esempio nel calcio, alcuni giocatori compiono alcuni "riti" per avere più fortuna. Il più comune è quello dove il giocatore appena entrato nel campo, tocca l'erba, si fa il segno della croce, si bacia la mano con cui ha toccato il terreno e infine con l'indice di tutte due le mani indica il cielo. Il penso che non sia certo colpa del gatto se ti succedono cose brutte perché ti succederanno sempre cose brutte nella vita.
    Ps. Facciamo le corna affinché non accadano

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  3. Complimenti Maria Vittoria! Mi è piaciuto il tuo post ma avrei allungato leggermente il discorso, mi stavo appassionando.
    Io trovo curiosi e simpatici certi atteggiamenti ma non li considero assurdi (eccetto casi estremi) perché fanno parte dell'essere di una persona, sono dei vizi.
    Leggendo mi sono venuti in mente alcuni esempi di superstizioni non classiche, sviluppatesi nell'ultimo periodo: fare gli auguri ad una persona il giorno prima del suo compleanno, incrociare le posate sul piatto (come detto da Anna), vedere il vestito della sposa prima del matrimonio... Mentre quelle presentate da Maria Vittoria sono conosciuti da tutti, tradizioni popolari con delle storie, anche bizzarre, al seguito.
    Ci sono anche molti metodi contrastanti per portare buona fortuna a se stessi o agli altri, ma non credo di conoscerne di nuovi nati di recente (a differenza delle superstizioni).
    Brava Maria Vittoria.
    Melania Gottardo

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  4. Mi è piaciuto il tuo post, ma anche secondo me avresti dovuto allungare un po' la spiegazione!
    Io non mi definisco una persona del tutto superstiziosa.
    Da un lato penso che i gatti neri non portino sfortuna, anzi li considero graziosi! A mio avviso sono il tipo di gatto che desidererei, son maestosi ed eleganti. D'altro canto invece, ho un po' di timore per il fatto che, se rompessi uno specchio, causerei sette anni di amara sfortuna!
    Secondo me chi è superstizioso ha paura dell'ignoto o comunque di qualcosa che non conosce fino in fondo, allora formula superstizioni in modo da proteggersi da questa paura che lo assale.
    Ancora complimenti per il post!

    Vanessa Frigo

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  5. Complimenti per il post Maria Vittoria, anche se per un argomento interessante e vasto come questo, avresti potuto ampliare un po' di più il contenuto.
    La superstizione ha sempre fatto parte della vita dell' uomo, la nostra cultura occidentale è piena di superstizioni e di riti scaramantici e molti di questi sono entrati a far parte nel quotidiano di tutti noi.
    Ma molti non sanno l' origine di queste scaramanzie.
    Ad esempio, versare il sale è considerato segno di sventura perchè un tempo il sale era uno dei beni più preziosi, e non andava sprecato.
    E rompere uno specchio? Anche lo specchio un tempo era considerato un oggetto prezioso, un bene di lusso, e nel medioevo si diceva appunto che bisognava lavorare sette anni per permettersene uno.
    Un' altra credenza diffusa è che le civette portino sfortuna e siano animali cattivi. Questo perchè un tempo, quando una persona moriva ,la salma rimaneva in casa e vicino alla finestra si accendeva un lume: le civette erano attirate dalla luce e quindi spesso capitava di trovare una civetta nella stanza del defunto.
    Fin Maria Vittoria

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  6. Bel post Maria Vittoria! Mi ritengo una persona scettica perché per me superstizione significa mancanza di fede ed io sono credente e praticante. Ma come molti mi faccio talvolta influenzare dai superstiziosi e faccio dei gesti scaramantici. Ricordo ad esempio che un venerdì tredici a mia sorella è scivolato uno specchio e io con prontezza l’ho preso prima che potesse toccare il pavimento e rompersi ….ciò porterebbe sette anni di disgrazie! Rammento ancora che una mia compagna di scuola ed io stavamo camminando e un gatto nero ha attraversato la strada. Inizialmente non me n’ero nemmeno accorta fino a quando non ho visto questa mia compagna saltellare su se stessa e dire determinate cose contro la iella. Ricordo inoltre mi ha invitato a farlo, ma era veramente ridicolo! Tanto più che eravamo in mezzo alla strada! In quei casi come scettica mi vergogno di questi gesti in pubblico! C’è inoltre un fatto a cui sono completamente contraria. Le catene che dicono “se non invii questo messaggio a dodici persone morirai stanotte!” oppure “sono jack, un bambino senza naso senza orecchie e ho gli occhi rossi; se non invii questa catena stanotte ti ucciderò nel sonno”. Questo tipo di catene mi arrivano ma ovviamente non le inoltro mai. Secondo me è un rituale assurdo perché non si scherza con la vita per motivi puramente commerciali. Complimenti ancora per il post!
    Francesca Casarotto

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  7. Devo dire che è uno dei pochi post che mi ha davvero colpita. E' come hanno detto i miei compagni : finisce nel punto più interessante! :) Trovo l'argomento molto affascinante visto che ho la nonna più superstiziosa del mondo. Ai matrimoni di tutte le sue sette figlie ha sempre isistito che esse indossassero un articolo antico, uno blu , uno preso in prestito e uno nuovo, secondo la tradizione "Something old, something new, something borrowed, something blue". Infatti tutte le mie zie hanno avuto una rosa azzurra nel loro bouquet... Ci sarebbero ancora tante stranezze da enumerare come: non passare mai sotto una scala, dire ogni volta "riposa in pace" quando si parla di un defunto, non guardare nello specchio di sera, esprimere un desiderio quando si è vicini a due persone dello stesso nome, ecc. Che ci crediate o meno, mia nonna ha sempre fatto queste cose.

    Gabriela Ciobanu

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  8. Bellissimo. io non credo in tutte queste cose. Alcuni abbandonano il gatto nero per strada o anche ucciderlo. E' una cosa che non sopporto. ci sono anche le catene. Le catene sono cose inutili, servono solo per infastidire la gente. Anche mia nonna è superstiziona. macchia di olio il vestito di qualche donna per benedirla, se vede un gatto nero corre prima che passi davanti a lei. Mi fa tanto ridere.

    Angela Tresso

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  9. Hai scritto un post molto divertente e interessante, complimenti Maria Vittoria!
    Sinceramente non credo nelle superstizioni ma venerdi 13 mi ha sempre portato sfortuna: l'anno scorso mi sono fratturata un dito e quest'anno mi sono strappata un muscolo. Conosco una persona, la mamma di una mia amica, che ogni volta che trova un gatto nero mentre guida, fa inversione e cambia strada; quando le cade il sale dalla tavola esegue il classico rito e una volta, quando ha rotto il vetro, la signora si è messa a piangere e ha chiamato il parroco per fa benedire la casa! Ogni volta che mi capitano delle occasioni del genere faccio finta di niente e non accade nulla, ma mai dire mai.
    Benedetta Garbin

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  10. La superstizione è un argomento su cui ognuno ha una propria convinzione, che sostiene con ragioni che crede vere e che difficilmente potrà essere modificata. Io sono una persona per niente superstiziosa e nemmeno religiosa, perché sono fermamente convinta che la gente nel corso dei secoli abbia messo in circolazione certe voci, diventate poi credenze, semplicemente per avere un modo con cui spiegare fatti a prima vista ‘‘strani’’, non comuni, ai quali una persona non istruita non saprebbe attribuire un perché.
    È proprio questo il punto secondo me: sarò ripetitiva, l’ho già scritto in altri commenti, ma ogni essere umano da sempre ha bisogno di certezze. L’ignoto appare troppo oscuro e incute timore, perciò nel momento in cui si verifica qualcosa di cui non si conosce la natura si inventano delle ‘‘giustificazioni’’, in primo luogo per se stessi e in secondo luogo anche per placare l’eventuale ondata di preoccupazione di chi ci sta intorno. Un esempio molto evidente sono le divinità: nell’antichità l’uomo non aveva idea di come motivare fenomeni come l’eruzione di un vulcano o un uragano oppure ancora l’alba e il tramonto del sole e così l’alternarsi del giorno e della notte, per esempio, è diventato la conseguenza del viaggio del Dio Sole.
    Chiaramente nel tempo le credenze sono cambiate e oserei dire che si sono evolute con l’uomo, ma egli è rimasto pur sempre un essere che ha fame di risposte. E se non ci sono...allora entra in gioco la fantasia, che aiuta le persone a vivere con più tranquillità, perché credono di intravedere uno spiraglio di verità sui segreti del mondo che le circonda. Baden-Powell, il fondatore degli scout, una volta disse: ‘‘Quando la strada non c’è, inventala!’’. La gente ha fatto proprio così quando si è trovata a non comprendere fino in fondo i meccanismi della vita; c’è chi, spinto dall’implacabile desiderio di conoscenza, ha intrapreso la dura via della scienza in cui tutto necessita di una dimostrazione e ogni due passi il terreno su cui poggiare i piedi bisogna inventarselo, chi invece, bisognoso di sicurezze, ha voluto rifugiarsi nella religione e nelle superstizioni, rievocando credenze del passato e dando vita a nuove.
    Ad ogni modo, in entrambi i casi le persone credono in ciò che fanno e sono felici della strada che stanno costruendo. Perciò trovo giusto che ognuno si avvicni a ciò che gli dà più certezze, perché l’importante è questo, anche se credo comunque che la scienza possa dare molte più spiegazioni di cui ci si può fidare di quanto possano fare la religione o le superstizioni. Ma in fondo la vita è una, bisogna godersela, ciascuno con i propri mezzi.

    Vlada Kanavalava

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  11. che la superstizione non dovrebbe esistere lo si puo’ capire da fatto che , come è scritto nel post, alcuni accadimenti uguali cambiano di significato scaramantico rispetto al paese in cui sono “in vigore”. Ma tra il capirlo e non essere condizionati per qualche sorta di strano meccanismo mentale la stada è lunga. Tutti infatti, chi piu’ chi meno, se possiamo scegliere per esempio tra uno numero o un altro o tra due situazioni diverse ci troveremo a scegliere spinti un po’ da una sorta di superstizione. Per quanto riguarda la sfortuna poi li’ per quanto sicuramente un atteggiamento positivo sia solo di vantaggio, beh qualche volta………
    Greta Morello

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